La potatura invernale del nocciolo
La potatura invernale del nocciolo
La pianta del nocciolo ha un caratteristico portamento a cespuglio, con l’apparato radicale molto esteso e con una profondità che varia secondo le caratteristiche del terreno. La forma a cespuglio è uno dei sistemi di allevamento policaule (più fusti) ottenuta grazie alla capacità della pianta di emettere nuovi getti dagli astoni, capitozzati a livello del terreno dopo la messa a dimora. I nuovi getti emessi saranno selezionati in numero di cinque o sei per realizzare al cespuglio. Si tratta di sistema semplice da ottenere, ma crea qualche difficoltà in fase di pulizia basale della pianta.
Il vaso cespugliato è un altro sistema di allevamento, dotato di un corto tronco (30-40cm) dal quale si dipartono 4/5 branche che andranno a formare il vaso. Questo sistema di allevamento raggiunge il giusto compromesso tra le esigenze di sviluppo vegetativo delle piante con quelle tecniche operative dell’agricoltore e dell’hobbista. Questo permette, a differenza del sistema di allevamento a cespuglio, di eseguire facilmente le operazioni di spollonatura e di pulizia alla base della pianta.
L’alberello è un altro sistema di allevamento monocaule che presenta un unico astone dal quale a 70-80 cm da terra partono tre o quattro branche principali. L’astone sarà capitozzato e da qui si sceglieranno i germogli orientati nella direzione migliore che andranno a formare l’alberello. Particolarmente adatto nelle zone pianeggianti, dove buona parte delle operazioni colturali sono eseguite meccanicamente; richiede però più tempo e manodopera per le operazioni di potatura rispetto agli altri.
Sulle piante di almeno quattro anni la potatura di produzione serve a mantenere la pianta equilibrata. Nel sistema a cespuglio il primo obiettivo è l’eliminazione dei rami secchi e i polloni dell’anno; dopo aver fatto pulizia, si procede alla selezione di 5/6 fusti principali, di età compresa tra i tre e i cinque anni.
Con le successive potature si andrà man mano a rinnovare questi fusti svecchiandoli, evitando di avere tronchi oltre sei anni.
Oltre a questo bisogna tener regolata la pianta nel suo sviluppo in altezza. Con la potatura di produzione si diradano le branche esaurite, per aprire l’interno del cespuglio per illuminare meglio le foglie e stimolare l’accrescimento di rami lunghi 15/20 cm.
I polloni e i succhioni devono essere eliminati prima possibile. I polloni hanno origine da porzioni di tronco interrate ed esercitano la loro competizione per tutto l’anno; si diradano, evitando di lasciare monconi in corrispondenza del colletto, e per farlo è necessario scalzare il terreno per arrivare alla radice e tagliare nel punto d’inserzione evitando di danneggiare l’apparato radicale.
Su piante con branche eccessivamente lunghe, può essere operata una potatura di ringiovanimento: il centro della chioma va “svuotato”, ma non troppo, in modo da evitare possibili danni da abbondanti nevicate.
I frutti compaiono sempre sui rami dell’anno precedente, che hanno una lunghezza di 15 o 20 centimetri. Quelli più corti, invece, non presentano frutti e, quindi, dovranno essere sottoposti a potatura, visto che è bene direzionare l’energia della pianta sulle branche atte alla fruttificazione.
Vanno eliminati i succhioni, mentre la chioma deve essere rada in modo da permettere il passaggio della luce. Tutto ciò consente l’emissione di rametti più lunghi sui quali, l’anno successivo, si avrà una maggiore fruttificazione.
Il periodo più indicato per eseguire la potatura è quello invernale, compreso tra la fine della caduta delle foglie e l’inizio della fioritura.