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Ortica

Per la raccolta dell’ortica è molto importante, come precauzione, indossare guanti spessi, dato che la pianta pizzica a causa del suo contenuto in sostanze come aceticolina, serotonina, istamina e acido formico. Per la raccolta conviene usare un secchio e per il taglio forbici o coltello affilato con cui recidere gli steli. Non bisogna infatti estirpare le piante, perché le radici non servono alla preparazione dei macerati. Tagliando solo gli steli si evita poi di eliminare le piante, che così ricresceranno e risulteranno utili per future ricerche.

La pianta è piuttosto voluminosa e leggera: per arrivare ad 1 kg ne serve molta. Le proporzioni per l’ammollo sono di 1 kg di pianta in 10 litri di acqua.

Con l’ortica si possono realizzare estratti ad azione deterrente per allontanare i parassiti che colpiscono praticamente tutti gli ortaggi e in parte anche contro ragnetto rosso e cimici. Vediamo come procedere.

Estratto
L’estratto di ortica è un macerato breve, in cui cioè le piante restano in ammollo per un giorno o due al massimo. Dopo questo tempo, l’acido formico contenuto nell’ortica è ancora presente, e può essere sfruttato proprio per allontanare i parassiti dalle piante attaccate. Oppure anche verso quelle ancora sane, a scopo di prevenzione delle malattie. In questo caso l’estratto non deve essere diluito ma irrorato tale e quale sulle piante, visto che il poco tempo di macerazione non lo ha reso molto concentrato. Prima di eseguire il trattamento è fondamentale un accurato filtraggio, indipendentemente dallo strumento che si intende utilizzare per l’irrorazione, che sia una pompa o un piccolo vaporizzatore. Possiamo usare dei colini o anche del tessuto non tessuto, che solitamente si usa nell’orto per proteggere gli ortaggi dal freddo.

Gli estratti vengono distribuiti direttamente sulle piante, da orto, da frutto e anche ornamentali, bagnandole uniformemente in modo da garantire una buona copertura di tutta la coltura.
I trattamenti fogliari con questi estratti e macerati sono gli unici casi in cui si bagnano effettivamente le parti aeree delle colture, che a cose normali si lasciano asciutte per non favorire le patologie fungine.

Non scordiamoci che il macerato d’ortica è ottimo anche per la concimazione, e quindi può fungere da fertilizzante biologico.

 

Equiseto

Macerato
Per un contenitore da 10 litri di acqua bastano 400 grammi di equiseto o una proporzione analoga, da lasciare per una settimana a macerare. Come nel caso dell’ortica, pochi grammi di farine di roccia, di alghe o bentonite aggiunte al liquido, aiutano a ridurne i cattivi odori emanati dalla fermentazione. Dopo una settimana, è possibile utilizzare il macerato, previo filtraggio accurato e diluizione 1:5. In agricoltura biodinamica è molto utilizzato anche il decotto di equiseto, che si ottiene mediante una bollitura delle piante per un tempo di 40-60 minuti.

Il macerato di equiseto, irrorato sulle parti aeree di tutte le piante, contribuisce a rinforzarle grazie al suo alto contenuto di silicio, elemento che rende le cellule vegetali più resistenti. In questo modo le piante subiscono minori attacchi da parte di patogeni fungini, e questo consente di ridurre i trattamenti rameici.

Aglio

Per i preparati a base di aglio è meglio procedere a caldo, mediante bollitura o infusione, perché con la cottura si massimizza il suo effetto repellente verso gli insetti a causa del forte odore.
In particolare, risulta utile nell’allontanare i parassiti, tra cui afidi, cimici e cavolaia, nottue (lepidotteri di varie specie che attaccano in particolare di notte), e le altiche. Considerando che, tra tutti questi, in particolare le cimici sono insetti particolarmente ostici da combattere, anche con gli insetticidi disponibili, conviene provare regolarmente l’uso di questo macerato.

Decotto di aglio
300 grammi di aglio, bulbi o anche parte dello stelo, devono essere bolliti in 10 litri di acqua. Se non si disponesse di un pentolone di tale grandezza, si potrebbero comunque ricavare le dovute proporzioni (150 grammi in 5 litri). Dopodiché si lascia freddare, si filtra e si spruzza sulle piante.

Infuso di aglio
La preparazione dell’infuso è più comoda perché richiede un quantitativo di acqua da scaldare inferiore rispetto al decotto. Si tratta in questo caso di versare un litro di acqua bollente su 300-400 grammi di aglio fresco, lasciando in infusione per circa un quarto d’ora. Una volta freddato l’infuso, deve essere filtrato, diluito in 10 litri di acqua fredda, e irrorato sulle piante da proteggere.

Cipolla

Decotto
Il decotto o il macerato di cipolla aiuta ad allontanare i parassiti e altri insetti dannosi come le cimici o la mosca della carota. Questo macerato può risultare utile anche per immergervi le radici delle piantine da orto prima del trapianto. In questo modo saranno più resistenti agli attacchi di certi insetti terricoli nocivi.

Per la preparazione del decotto di cipolla basta far bollire circa 100 grammi di bulbo, meglio se triturato in 5 litri di acqua per un quarto d’ora. Poi lasciar freddare e irrorare sulle piante previa filtrazione.

Macerato
In questo caso, 100 grammi di cipolla devono essere tenuti a macerare a freddo per una settimana in 2 litri di acqua, per poi usare il prodotto filtrato e diluito.

Aglio e cipolla possono essere anche usati insieme in un macerato misto ad azione più potente.

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Felce maschio

Per non impattare troppo sull’ecosistema nel quale si ritrovano le felci, si suggerisce una raccolta parsimoniosa delle sue foglie. Per esempio, preparando un piccolo macerato in cui 300 grammi di felci stiano a bagno in 3 litri di acqua per una settimana. Trascorso questo tempo, si diluisce come di consueto 1:10, si filtra e si utilizza il preparato per i trattamenti fogliari contro le cocciniglie delle piante da frutto e ornamentali, e anche per allontanare lumache e limacce dall’orto.

Pomodoro

Macerato
La preparazione di questo macerato è molto più breve rispetto ai precedenti. Basta raccogliere un etto circa di foglie e femminelle, sminuzzarli con forbici o coltello, in modo tale che il liquido interno fuoriesca facilmente. Sucessivamente immergerlo in 1 litro di acqua per qualche ora, da un minimo di 2 ad un massimo di 5. Dopodiché non c’è bisogno di diluizione ma sicuramente di un filtraggio scrupoloso come nei casi precedenti.

Il prodotto trova impiego sui cavoli o sulle altre brassicacee per una loro protezione dalla cavolaia e dalle altiche. La cavolaia è una farfalla la cui larva si ciba delle foglie dei cavoli, lasciando in certi casi salve solo le nervature. Mentre le altiche sono responsabili di quei numerosi forellini che spesso si rinvengono sulle foglie di rucola, ravanelli e alcuni cavoli.

Durante l’estate si realizzano i trapianti dei cavoli autunnali e nell’orto i pomodori sono presenti, quindi la preparazione di questo macerato è sicuramente di facile realizzazione.

 

>> Continua a leggere: scopri ancora tantissimi consigli pratici per l’uso dei macerati di piante nell’orto bio!

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Macerato di ortica per allontanare i parassiti

Dott.ssa Agr. Sara Petrucci

Sara Petrucci è Dottore Agronomo e da anni si occupa di agricoltura biologica come scelta professionale ed etica. Ha tenuto molti di corsi di orto per privati, ha collaborato a progetti sociali legati all’orticoltura e scrive articoli. Offre consulenze ad aziende agricole biologiche.