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Il portamento naturale della pianta

Per gestire correttamente la coltivazione del pomodoro, è importante sapere qualcosa di più sulla pianta. Essa è caratterizzata da un fusto inizialmente eretto, che in natura tende poi a piegarsi e a crescere a terra. Man mano che il fusto si sviluppa, si ha la formazione, alternativamente, di foglie e di ramificazioni con fiori. Alcune varietà di pomodoro sono “a crescita indeterminata”, quelle in cui il germoglio apicale continua a crescere fintanto che la stagione lo consente, mentre altre sono “a crescita determinata”, quando ad un certo stadio all’apice si forma un’infiorescenza, che sancisce la fine dell’allungamento del fusto. Le varietà più comunemente coltivate negli orti sono quelle a crescita indeterminata, mentre quelle a crescita determinata sono per lo più da industria, ovvero i pomodori da salsa e da pelati.

Le femminelle: gli svantaggi che comporta lasciarle

Nel punto di inserzione di ogni singola foglia si generano dei germogli laterali uguali all’apice e denominati “femminelle”, che lasciate sviluppare portano la pianta a diventare un vero e proprio cespuglio. Il lavoro di sfemminellatura consiste quindi nel togliere regolarmente le femminelle, durante tutta la stagione di crescita della pianta. Una crescita libera e indisturbata di tutte le femminelle comporta alcuni svantaggi:

  • Ritardo nella produzione: le piante producono comunque, ma iniziano più tardi;
  • Frutti più piccoli: la pianta deve dosare le proprie energie per nutrire frutti appartenenti a tanti rami diversi e di conseguenza la pezzatura dei frutti sarà inferiore;
  • Difficoltà nella gestione: cespugli così folti di pomodoro tenderanno ad intricarsi gli uni con gli altri e le operazioni, come la raccolta dei frutti, risulteranno più scomode;
  • Maggiore probabilità di insorgenza di malattie fungine e di insetti, dato che in una chioma fitta l’aria circola meno bene e si crea un micro clima più umido;
  • I pomodori a crescita determinata fanno eccezione perché di norma vengono coltivati a terra, a cespuglio, senza alcun intervento di sfemminellatura.

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La gestione della pianta nell’orto

Nella coltivazione del pomodoro facciamo sviluppare la pianta a stelo unico, con una crescita che può arrivare naturalmente anche a 2-2,5 metri. In conseguenza alla natura erbacea del fusto, il pomodoro necessita di sostegni, come canne di bambù o pali.
Man mano che la pianta cresce, viene legata al sostegno. Oltre a questa fondamentale operazione colturale, l’eliminazione costante delle femminelle è altrettanto importante, ed è finalizzata a far crescere la pianta a stelo unico, con un portamento ordinato che favorisce una fruttificazione anticipata e di qualità.

Come riconoscere le femminelle

Per i principianti della coltivazione dell’orto non è immediato individuare le femminelle, ma poi con un minimo di pratica il loro riconoscimento diventa molto più naturale. Intanto bisogna osservare le foglie del pomodoro e i palchi fruttiferi, nei quali possiamo riconoscere i fiori ancora chiusi. Inoltre, dovremo osservare molto bene come è fatto l’apice, ovvero il germoglio in cima alla pianta, perché le femminelle sono praticamente identiche a questo. Mentre l’apice deve essere preservato, le femminelle, che crescono all’ascella delle foglie, devono essere tolte. Si tenga presente che le femminelle nascono anche dalla base della pianta, e che quindi bisogna sempre controllare anche il colletto.

Come eliminarle

Idealmente, la sfemminellatura dei pomodori deve essere effettuata non appena le femminelle si sono formate, quando ancora sono molto piccole. In questo caso possiamo tranquillamente farlo a mano. Se il nostro controllo delle piante non è molto frequente, le femminelle possono sfuggirci e iniziare a crescere. A questo punto è importante toglierle con una cesoia o un coltello affilato, in modo tale da fare un taglio netto e non danneggiare la pianta.

Come usare le femminelle eliminate

La sfemminellatura dei pomodori è utile anche perchè le femminelle eliminate possono servire come prezioso materiale per la preparazione di un macerato adatto alla difesa dei cavoli. I cavoli autunnali, infatti, si piantano nell’orto nel pieno dell’estate, e bisogna preservarli dagli attacchi di vari insetti nocivi come la cavolaia e le altiche. La preparazione del macerato è molto semplice: si prendono 100 grammi di femminelle di pomodoro e si mettono in ammollo per qualche ora in un litro di acqua, dopodiché si filtra il tutto e si irrora non diluito sulle piante di cavoli.

 

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Dott.ssa Agr. Sara Petrucci

Sara Petrucci è Dottore Agronomo e da anni si occupa di agricoltura biologica come scelta professionale ed etica. Ha tenuto molti di corsi di orto per privati, ha collaborato a progetti sociali legati all’orticoltura e scrive articoli. Offre consulenze ad aziende agricole biologiche.