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Irrigazioni

Maggio può essere un mese caldo e a volte anche siccitoso. L’acqua non deve mai mancare agli ortaggi, e in assenza di pioggia è necessario irrigare. Per ridurre l’incidenza delle malattie fungine, è importante evitare di bagnare steli e foglie. Se si usa l’annaffiatoio, bisogna versare acqua ai piedi delle piante, mentre con un impianto di micro-irrigazione l’acqua viene distribuita sul terreno, mediante piccoli gocciolatori. Non bisogna stabilire dei turni di irrigazione a priori, ma decidere di volta in volta se irrigare e quanto, in base allo stato di umidità del terreno. Quando il terreno è ancora bagnato, infatti, non ha senso intervenire, anche se sono passati dei giorni.

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Gestire l’erba infestante

In primavera le erbe spontanee crescono e si sviluppano in modo più rapido delle colture, e devono pertanto essere controllate.

Molti amano il terreno nudo e pulito e lottano per ottenere questo scopo. In questo caso, per limitare la fatica di togliere l’erba, viene in grande aiuto un tridente, con cui si può grattare la superficie del terreno estirpando le piantine spontanee appena spuntate. Rispetto alla zappa, il tridente permette un lavoro più rapido e comodo, ma bisogna agire con tempestività, prima che l’erba cresca troppo.

Chi invece scopre i vantaggi della pacciamatura, difficilmente abbandona questa pratica così comoda e risolutiva per eliminare a monte il problema delle “erbacce”. La tecnica consiste nel coprire tutti gli spazi vuoti delle aiuole coltivate, sia quelli tra le file, sia tra ogni singola pianta. In questo modo, l’erba non riesce proprio a germinare perché non vede la luce del sole. La pacciamatura si pratica con i classici teli neri, da stendere prima del trapianto delle piantine, o con erba, paglia, foglie, sacchi di juta, lana di pecora e altro materiale naturale che si può mettere dopo il trapianto, sistemandolo bene tra pianta e pianta. Il lavoro di sistemazione della pacciamatura si rivela ben presto un ottimo investimento di tempo.

Cure ai pomodori: legature e sfemminellature

Ai pomodori, generalmente trapiantati ad aprile, bisogna legare dei tutori e iniziare a praticare il lavoro di sfemminellatura. Come tutori possono essere scelti pali o canne, lunghi almeno 2 metri, ciascuno per ogni pianta e da approfondire bene nel terreno. Come legacci conviene usare quelli di materiale naturale e non di plastica, perché a fine stagione è molto facile che finiscano nel compost insieme ai resti della pianta.

La sfemminellatura invece è il lavoro che consiste nel togliere i germogli laterali che si generano tra lo stelo principale e le foglie. Questa operazione, da eseguire per tutto il ciclo colturale a partire da maggio, permette alla pianta di crescere a stelo unico e di anticipare la fruttificazione.

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La prima rincalzatura alle patate

Tra le file delle patate è possibile iniziare la rincalzatura. Questo lavoro che si esegue con una zappa, e che consiste nello scavare una sorta di fossetta addossando terra ai piedi delle piante. In questo modo i tuberi avranno più terra per svilupparsi e al contempo si elimina l’erba infestante.

Diradare le carote

Le piante di carote nascono quasi sempre in sovrannumero rispetto alla densità ottimale, nonostante l’attenzione posta in fase di semina. Di conseguenza diventa fondamentale diradare le piantine, lasciando circa 5 cm tra una e l’altra. Bisogna fare in modo che abbiano spazio per l’ingrossamento della radice, la parte che ci interessa.

Semine e trapianti di maggio

Nell’orto a maggio devono essere completate anche le attività di semina e di trapianto delle colture estive, che molti hanno già realizzato ad aprile: fagiolo, fagiolino, pomodoro, peperone, sedano, basilico, melanzana, zucchina, zucca, cetriolo, anguria e melone. Solo per fagioli e fagiolini si pratica la semina diretta, a file o a postarelle. Per tutte le altre specie menzionate è sicuramente meglio il trapianto delle piantine. Si possono trapiantare nuove insalate e bietole per continuare a produrne e sostituire così quelle che man mano vengono raccolte.

I raccolti di maggio

Maggio è un mese di primi raccolti: lattughe da taglio e da cespo, rucola, spinacio, ravanello, bietola, sono tutte specie tipicamente primaverili che producono generosamente in questo periodo ancora fresco. Alcune di queste colture sono pronte già ad inizio mese, per altre magari bisogna attendere la fine ma in ogni caso questo periodo segna l’inizio dei primi frutti del lavoro di coltivazione.

Attenzione agli afidi e alle lumache

Con i tepori della primavera, anche i parassiti iniziano a farsi vedere nell’orto: gli afidi iniziano ad attaccare facilmente bietole, zucchine e fave. Non importa utilizzare insetticidi per sconfiggerli, basta irrorare del sapone molle sulle piante, con l’aiuto di una buona pompa a spalla che in breve tempo assicura una copertura completa della vegetazione. Il sapone molle è tecnicamente un corroborante, aiuta a difendere le piante ma non inquina e non lascia residui nel raccolto.

Le insalate possono attirare molte lumache, che si nascondono soprattutto tra le foglie più basse poiché amano stare all’ombra e al fresco. Per disincentivarle, è molto utile spargere della cenere sulla superficie di terreno attorno alle piantine.

 

>> Guarda altri consigli sui lavori da fare nell’orto a maggio, scopri la playlist: coltivazione dell’orto bio!

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Dott.ssa Agr. Sara Petrucci

Sara Petrucci è Dottore Agronomo e da anni si occupa di agricoltura biologica come scelta professionale ed etica. Ha tenuto molti di corsi di orto per privati, ha collaborato a progetti sociali legati all’orticoltura e scrive articoli. Offre consulenze ad aziende agricole biologiche.