Ogni attrezzo al suo posto, ma prima…
Gli attrezzi ideali per la potatura dell'olivo
Quando si parla di potatura si parla di tagli. In questo numero ci ci soffermeremo molto su alcuni concetti, anche anatomici se vogliamo, e capiremo i motivi per i quali si effettuano o meno determinati interventi. Parleremo di potatura, di tagli, ma prima dobbiamo parlare di utensili ovvero dei “ferri del mestiere”.
Di attrezzi per la potatura ne esistono moltissimi tant’è che oggi abbiamo solo l’imbarazzo della scelta. Le aziende ci offrono così tanti prodotti che non riusciamo certamente a capire immediatamente quale comprare e per quale utilizzo. Un aspetto che mi preme sempre ricordare e del quale non abbiamo fatto cenno è che i tagli, ogni tanto, ce li possiamo fare anche noi, per stanchezza, distrazione o magari perché, non volendo ci sfugge di mano un attrezzo mal posizionato.
Pertanto, iniziando a parlare della nostra salute e della nostra protezione, è bene per prima cosa provvedere assolutamente a verificare se si è vaccinati contro il tetano. Sul proprio libretto sanitario sono presenti tutte le informazioni relative alla nostra storia clinica. Ricordo soltanto che aver fatto il vaccino “anni fa” non vuol dire essere vaccinati “a vita” perché la nostra risposta immunitaria ha bisogno di essere “stimolata”. Se non ci ricordiamo di aver fatto o meno il vaccino andare dal proprio medico di famiglia, il quale saprà darci tutte le indicazioni necessarie oltre che, magari, farci evitare brutte sorprese . Prima di passare all’elenco mirato attrezzature, un’altra raccomandazione è quella di valutare sempre il rischio del lavoro che ci appresteremo ad eseguire. Il motivo è semplice. Ogni lavoro manuale va affrontato con le dovute cautele protettive ma soprattutto, e di ciò non parla mai nessuno, del nostro stato psico-fisico. Indagini del settore confermano che la maggior parte degli incidenti gravi vedi mortali avvengono per ignoranza (intesa come persone non formate adeguatamente), distrazioni, troppa sicurezza in sé e stanchezza. Già, perché quando si è molto stanchi bisognerebbe evitare di compiere manovre pericolose e lavori impegnativi.
Rimanendo in tematica di potatura semplice senza utilizzo di grossi macchinari, la seconda protezione dovrà essere quella di indossare i guanti protettivi in ambedue le mani (spesso ho visto persone usarne uno solo nella mano che più lavora, per evitare la formazione di calli, e poi tagliarsi la mano non protetta); ne esistono di diverse tipologie e per ogni stagione. Infine e non di minor importanza indossare occhiali protettivi e un casco (se si svolgono lavori di sramatura su branche poste al di sopra della nostra testa). Se si fa uso di utensili a motore (elettrico o meno) quali motosega o simili, è ancor più giustificato l’uso di visiera protettiva per l’intero viso oltre che guanti antitaglio. Altra raccomandazione che ancora faccio nel 2020 d.c. è quella della eliminazione della scala, si pota da terra! Chi si ostina a salire sulle piante e usa la scala fa parte della categoria “persone non formate adeguatamente”.
I tagli con le forbici
In olivicoltura useremo le forbici a doppio taglio. Useremo le forbici a doppio taglio perché hanno le lame che abbracciano la corteccia dai due lati contemporaneamente. Ci aiutano a fare tagli precisi e netti, che velocizzeranno la rimarginazione delle ferite. Un taglio di 1 cm di diametro su una piantina di 1 anno corrisponde spesso al diametro del suo tronco. Se abbiamo poche piantine possiamo comprare forbici a doppio taglio normali altrimenti megli optare per una forbice ergonomica, sempre a doppio taglio, in modo da far lavorare i nostri tendini in maniera corretta. Personalmente suggerisco sempre di acquistare prodotti professionali anche se siamo hobbisti perché una piccola spesa in più ci eviterà brutte sorprese. Vi assicuro che una forbice da 10-15 euro dura molto poco e acquistarne un secondo paio dopo che il primo si è rotto o non vi soddisfa costerà molto più che una buona da acquistare una sola volta. Le forbici possono essere su asta e sono anche dette svettatoi. Le migliori sono quelle senza la cordiccella esterna. In olivicoltura servono a definire le cime degli alberi, gli apici.
I tagli col segaccio
I segacci, o seghetti, servono a tagliare rami da medio a grosso diametro. Ne esistono di vari tipi, richiudibili, fissi, di media e corta lunghezza fino a trovarne altri che hanno lunghezze tali da poter tagliare tronchi interi. Oggi i segacci sono attrezzi evolutissimi. Hanno la geometria dei denti (affilatura) creata in modo da trasmettere massima forza durante la nostra azione di tiro, effettuare tagli nettissimi e nel contempo aiutare la fuoriuscita della segatura che si viene a creare. Altra peculiarità è quella di trovarli con lama dritta o curva. Ognuno di noi deve capire cosa comprare, perché qui i prezzi si alzano rispetto alle forbici. Inutile comprare un segaccio curvo con lama da 33 cm se si deve adoperare 3 volte in un anno. Facciamo chiarezza: le lame dritte hanno la particolarità di infilarsi meglio tra i rami mentre quelle curve penetrano con maggiore difficoltà ma trasmettono più forza in punti precisi e, dato il minor attrito, ci stancheremo meno. La lunghezza della lama serve a compiere tagli in base al diametro: lama corta (18-21 cm) per tagli medi, lama lunga (27 fino a 33 e oltre) per tagli grossi. Il manico deve essere curvo, anatomico e costruito con materiale in gomma antiscivolo. I segacci possono essere anche montati su asta telescopica fissa o allungabile in modo da raggiungere determinate altezze. Più il segaccio andrà in alto, maggiore sarà il suo peso e maggiore sarà la flessione dell’asta. I seghetti e le forbici su asta non devono oltrepassare i 4 metri, oltre diventa tutto impegnativo, riferendomi pure alla gestione dell’olivo stesso.