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La potatura verde - perchè farla?

La potatura verde, o potatura estiva, è un’operazione che permette di agire positivamente sia sulla produzione dell’anno in corso che in quella dell’anno successivo. Riveste un ruolo importante nella conduzione delle piante ornamentali e da frutto, ai fini del raggiungimento di risultati estetici e di produzione o fioritura. Essa integra e completa il lavoro di potatura invernale permettendo di mantenere la forma di allevamento prescelta e una più idonea distribuzione spaziale della chioma. Permette di illuminare le parti interne e, nello stesso tempo, migliorare le condizioni di arieggiamento della chioma, limitando così le condizioni che possono favorire lo sviluppo di malattie fungine.

La potatura estiva può essere eseguita tra l’inizio della vegetazione e fino alla metà di settembre, e come regola, è bene non eliminare più di 1/4 della chioma, mentre con quella invernale si può arrivare a 1/3. Trattandosi d’interventi correttivi, è sempre buona norma evitare di recidere rami o branche di notevoli dimensioni ed eseguirla, preferibilmente, quando il clima è secco in modo che le ferite possano rimarginarsi meglio. Generalmente, le operazioni più comuni di potatura verde consistono in: cimature, scacchiature, sciuffature, sfemminellature, desucchionature, defogliazione, diradamento dei frutti e, specie nelle pomacee, piegature, curvature e inclinazioni dei rami.

La potatura verde contribuisce, come quella invernale, a concentrare lo sviluppo vegetativo sugli organi che costituiscono la struttura produttiva della pianta, condizionando il microclima della chioma in modo da favorire la maturazione dei frutti e assicurare condizioni meno favorevoli agli attacchi di patogeni. Consente, inoltre, nell’eliminazione dei germogli assurgenti e concorrenti con la cima delle branche o della freccia. L’influenza che esercita sull’albero varia secondo l’epoca in cui è compiuta: adottata durante il periodo vegetativo, favorisce l’emissione di rami anticipati che possono essere utili per la formazione dello scheletro; adottata durante il periodo di elaborazione, favorisce un indebolimento considerevole delle parti su cui si opera.

Sugli alberi giovani, la potatura verde ha lo scopo di mantenere l’equilibrio fra le diverse branche, così da evitare tagli eccessivi durante la successiva potatura invernale, che si risolverebbero in una diminuzione dello sviluppo e in un ritardo dell’inizio della produzione. Particolari interventi di potatura verde possono essere utili anche su alberi in stazione produttiva, solo come correttivo a quella invernale, allo scopo di indebolire alcune parti a favore di altre che devono essere rinvigorite o, in particolari casi, favorire la produzione. È un’occasione anche per togliere i rami secchi e quelli colpiti da eventuali patologie fungine.

Alcuni suggerimenti

La potatura estiva può essere praticata su tutti gli alberi da frutto: assume maggiore importanza su alberi di agrumi, albicocco, ciliegio, pesco, vite e actinidia. Pertanto, prima di eseguire la potatura, è necessario conoscere le esigenze delle singole piante, quali sono i possibili interventi e il periodo migliore di esecuzione. Considerando che lo stato vegetativo ideale di una pianta è dato da un regolare accrescimento annuale di rami e foglie, formazione di fiori e frutti, chioma sviluppata secondo gli standard della specie o della cultivar, l’esecuzione della potatura estiva presuppone alcune conoscenze di base al fine di non alterare l’equilibrio tra l’attività vegetativa e produttiva della pianta.

A tale scopo è bene richiamare l’attenzione su alcuni fondamentali fattori:

  • Modificando la posizione di crescita di germogli, rami e branche si stimolano variazioni nel loro modo di vegetare, poiché man mano che dalla posizione verticale il ramo è portato in posizione inclinata o verso l’orizzontale, diminuisce il suo vigore a vantaggio dell’attività produttiva e viceversa.
  • Le foglie dei rami posti verso la parte alta, essendo bene illuminate, favoriscono lo sviluppo degli stessi a svantaggio dei rami più bassi.
  • La cimatura dei germogli arresta l’allungamento a vantaggio dei germogli sottostanti.
  • Per favorire un equilibrato sviluppo delle diverse parti dello scheletro, ogni branca laterale deve avere alla base un diametro non superiore ai due terzi del diametro del fusto in quel punto. Stessa cosa vale per le branche secondarie inserite sulle principali. Se così non fosse, si avrebbe uno squilibrio di difficile correzione.
  • I classici rami eretti che crescono nelle parti alte o sul dorso delle branche, chiamati succhioni, assorbono molta energia, producono solo legno e spesso prendono il sopravvento su gli altri rami: questi vanno eliminati precocemente, strappandoli con le mani. Il discorso non può essere, però, generalizzato. Ad esempio, succhioni di pesco raccorciati precocemente, possono dare origine a rami anticipati capaci di portare una buona fruttificazione l’anno successivo. Anche nell’actinidia la speronatura dei succhioni può dare origine allo sviluppo di rami verso le parti grosse della pianta, utili per il rinnovo dei rami produttivi per l’anno successivo. Sugli alberi che presentano un numero consistente di succhioni, è consigliabile fare il diradamento ed eventualmente, quelli lasciati sulla pianta, sottoporli a torsione per indebolirli.
  • Per migliorare la qualità dei frutti, occorre favorire una buona illuminazione anche all’interno della chioma per garantire l’attività fotosintetica delle foglie, e ridurre il numero dei frutti per ramo.
  • Più stretto è l’angolo d’inserzione, più vigorosa sarà la crescita del ramo.
  • Le branche poste più in alto cresceranno con maggiore vigoria, a parità di angolo d’inserzione.
  • La vegetazione delle singole branche deve essere regolarmente distribuita dall’apice verso la base.
  • La selezione dei rami più adatti alla produzione crea un ambiente più idoneo alla maturazione dei frutti, regolandone il numero, la disposizione e l’esposizione, secondo il tipo di pianta.

Stabiliti alcuni principi generali e regole comuni, occorre poi personalizzare gli interventi di potatura in funzione della specie e dei risultati che si vogliono ottenere. Tuttavia, possono subentrare altre variabili, quali eventi atmosferici come la grandine o il vento che possono provocare danni, così come malattie e parassiti seccumi. In questi casi, a prescindere dal tipo di pianta, è necessario un intervento di pulizia. La potatura verde, diminuendo il numero delle foglie, riduce anche la quantità di sostanze nutritive, pertanto riduce lo sviluppo dell’albero o le parti su cui è applicata, inducendo a un contenimento complessivo delle dimensioni. La stagione vegetativa, pertanto, è l’ideale per regolare il nostro albero per vederlo crescere armonioso ed equilibrato negli anni.

 

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Agr. Antonio Velonà

Agrotecnico Antonio Velonà, docente di pratiche agrarie, adesso in pensione, ha svolto la sua attività nell’indirizzo agrario dal 1974 al 2017 presso l’Istituto d’Istruzione superiore “V.F. Pareto” di Milano. Nella sua lunga carriera ha coordinato tutte le attività di laboratorio inerenti al frutteto, le serre e il giardino. Dal 2001 al 2005 ha collaborato come docente con la Fondazione Minoprio nei corsi di formazione professionale