Trattamenti antizanzare in giardino
Trattamenti antizanzare in giardino
L’arrivo della bella stagione invoglia a restare all’aperto. Purtroppo però una cena in balcone o un aperitivo in giardino possono essere rovinati dalla compagnia di ospiti indesiderati: le zanzare. Puntualmente questi insetti tornano a tormentarci ogni anno in tarda primavera e possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita rendendo sgradevoli o anche completamente impossibili tante attività all’aperto.
Prima di iniziare, ti consigliamo di approfondire anche questi argomenti:
- Conoscere al meglio la zanzara e le sue abitudini.
- Sapere dell’importanza della lotta alle larve di zanzara per prevenire un’infestazione.
- Conosci le zanzare più diffuse in Italia?
- Sai come le zanzare ci trovano, ci pungono e ci scelgono?
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Sulle zanzare, poi, non si può scherzare troppo. Oltre al fastidio e al prurito, c’è in ballo anche la possibile trasmissione di malattie. E non solo nelle aree tropicali, dove ancora si muore di malaria, febbre gialla, dengue e filariosi umane. Anche in Italia è endemico il virus del Nilo Occidentale e negli ultimi due decenni si sono instaurati piccoli cicli locali di trasmissione di Chikungunya e Dengue.
Le varie specie di zanzare occupano gli ambienti idrici: zone paludose, pozze salmastre, fossi, golene e risaie e piccoli contenitori in contesti urbani dove ristagna l’acqua. Pur vivendo nell’ambiente acquatico, gli stadi giovanili delle zanzare respirano aria. Ciò permette alle zanzare di colonizzare acque inquinate e povere di ossigeno, dove i loro nemici naturali, come pesci e insetti predatori, non sopravvivono. Le zanzare adulte, alate, lasciano l’acqua e si rifugiano nella vegetazione, lontano dalla luce, dove l’umidità relativa è più elevata.
Fortunatamente, non tutte le zanzare attaccano il genere umano. Della sessantina di specie che si trovano nel nostro paese, meno di dieci pungono regolarmente l’uomo causando problemi rilevanti. La globalizzazione e il commercio internazionale hanno contribuito a diffondere le zanzare, soprattutto le specie adatte a vivere nelle aree urbane e industriali.

È il caso della Zanzara Tigre (Aedes albopictus), specie originaria dell’Asia Orientale. È stata inconsapevolmente trasportata e introdotta in Italia e in altri paesi occidentali con il commercio di pneumatici usati. All’interno dei pneumatici possono essere deposte uova capaci di resistere per mesi all’asciutto, ma pronte a schiudersi non appena bagnate.
La Zanzara Tigre, causando infestazioni urbane, è la specie che in Italia provoca i maggiori fastidi e comporta i rischi teorici di trasmissione di malattie.
Perché hai bisogno di una strategia antizanzare?
Contrariamente ai toni entusiastici di molti prodotti contro le zanzare, per il loro controllo non esistono proiettili magici. Nessun insetticida, repellente, trappola o altro prodotto può risolvere il problema da solo. Per limitare i fastidi e i rischi sanitari che comportano infestazioni di zanzare è necessario ricorrere ad una strategia antizanzare. Questo approccio, nato negli anni ’30, mira a mantenere la densità di zanzare a un livello accettabile per ridurre fastidi e rischi sanitari. L’obiettivo si raggiunge con un uso razionale dei metodi di controllo, massimizzandone l’efficacia e minimizzando costi, rischi per la salute e impatti ambientali.
Vediamo quali sono i principali metodi di controllo delle zanzare cui i privati possono ricorrere negli ambienti domestici.
Trattamenti antizanzare: intervenire sulle larve
Per diverse ragioni la lotta alle larve di zanzara è il più importante tra gli interventi mirati al controllo di questi insetti. Innanzitutto, le larve sono inoffensive, quindi un loro controllo efficace previene di fatto ogni fastidio e ogni problema di ordine medico-sanitario. Le larve sono confinate nell’ambiente acquatico quindi è più semplice individuare ed eliminare i focolai larvali che intervenire sulle zanzare adulte. Quest’ultime spesso in volo, si dispergono in aree vaste e in ambienti disparati. Infine, i larvicidi, rispetto agli insetticidi a largo spettro, sono più specifici e selettivi nell’eliminare le larve, senza intaccare altri insetti non bersaglio.
Quali prevenzioni prendere?
1. Rimozione dei ristagni: rimuovere contenitori e ristagni d’acqua dove l’acqua può permanere per più di una settimana è fondamentale prima dei trattamenti.Se non si possono eliminare, i contenitori vanno riposti al riparo dalla pioggia o chiusi con coperchi a tenuta stagna.
2. Larvicidi: qualora la rimozione dei focolai larvali non fosse possibile, questi si possono trattare con principi attivi larvicidi. Quelli di origine microbiologica, contenenti tossine di Bacillus thuringiensis sottospecie israelensis (Bti), sarebbero da preferire, siccome sono molto efficaci e specifici per le larve di zanzara. In commercio sono disponibili compresse pronte all’uso o prodotti concentrati da diluire, reperibili nelle catene di grande distribuzione, negozi di giardinaggio e online. Polveri e liquidi concentrati devono essere diluiti in acqua, rispettando naturalmente le indicazioni sulle etichette.
3. Usa le pompe per i trattamenti antizanzare: una pompa a tracolla facilita i trattamenti, specialmente quando ci sono molti focolai da disinfestare. In genere, i prodotti a base di Bti sono poco persistenti. È quindi necessario ripetere i trattamenti ogni 7-10 giorni per tutta la stagione riproduttiva delle zanzare. In Italia la stagione va da marzo a ottobre. Una volta individuati i focolai larvali di zanzara nella proprietà, bisogna trattarli con costanza circa una volta a settimana.
Lotta antizanzare: come agire sugli esemplari adulti
Le infestazioni di zanzare, soprattutto Zanzara Tigre, e la scarsa attenzione alla lotta alle larve stanno incentivando l’uso di trattamenti, sia da parte di privati che pubbliche amministrazioni. Quest’ultimi sono mirati a combattere le zanzare adulte. La distribuzione di sostanze insetticide è una potenziale fonte di rischio per la salute e per l’ambiente. Deve quindi essere effettuata in modo oculato e consapevole. Anche se eseguiti correttamente, questi interventi offrono benefici transitori e hanno comunque un impatto non trascurabile sugli insetti non bersaglio. A differenza dei larvicidi specifici per le larve di zanzara, non esistono prodotti selettivi che colpiscono solo le zanzare adulte.
La distribuzione di insetticidi deve essere effettuata solo a fronte di infestazioni rilevanti e non tollerabili di zanzare adulte che derivano da focolai larvali fuori della nostra portata. Questi prodotti non devono essere utilizzati periodicamente in modo calendarizzato, ma vanno impiegati saltuariamente e solo come ultima risorsa possibile.
I trattamenti per la disinfestazione di ampie aree urbane e periurbane, che richiedono macchinari specifici per una nebulizzazione efficace, non sono adatti ai privati. Tuttavia, per la lotta alle zanzare adulte in aree e di limitata estensione come i giardini domestici, non è necessario rivolgersi a disinfestatori professionisti. Sarà sufficiente munirsi di una buona pompa a tracolla per la distribuzione dei prodotti e acquistare un insetticida specificamente destinato ai trattamenti antizanzare. Sul mercato sono disponibili un gran numero di formulati utilizzabili contro le zanzare adulte. Si tratta di prodotti liberamente vendibili e autorizzati dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici (PMC) o come biocidi.
Il piretro naturale è l’unico principio attivo ad azione insetticida di origine vegetale utilizzabile per trattamenti contro le zanzare adulte. Si tratta di una sostanza oleosa estratta per lo più dai fiori di alcune varietà di crisantemo.
Ha effetto neurotossico provocando un’ipereccitazione delle cellule nervose e una trasmissione costante degli impulsi con conseguente paralisi rigida e morte degli insetti. Non è selettivo, nel senso che agisce indifferentemente su un vasto numero di specie di insetti, inclusi pronubi e altri insetti utili, ma è relativamente poco tossico per i mammiferi. Ha una breve persistenza ambientale perché si degrada velocemente con l’esposizione alla luce solare.
Il mercato offre anche diversi analoghi di sintesi chimica del piretro, che sono stati sviluppati a partire dagli anni ’50 e si chiamano piretroidi. Rispetto al prodotto naturale, i piretroidi hanno persistenza ambientale e azione residuale più prolungata. In definitiva, se si utilizza il piretro naturale l’azione tossica nei confronti degli insetti non bersaglio sarà breve, ma anche l’effetto sulle zanzare terminerà presto. Se, invece, si scelgono i piretroidi di sintesi chimica, l’azione sulle zanzare durerà più a lungo così come gli effetti collaterali.
Indipendentemente da che principio attivo si scelga, è sempre necessario verificare che i prodotti siano impiegabili sulle aree verdi ed è obbligo di legge rispettare avvertenze e indicazioni di diluizione riportate sulle etichette. In particolare, è raccomandata la massima attenzione a non fare trattamenti anti zanzare in presenza di persone e animali domestici.
Sul mercato è reperibile anche tutta una serie di estratti vegetali e sostanze di varia origine da nebulizzare dentro o fuori delle abitazioni, che vantano azioni repellenti sulle zanzare abbinate a una ridotta tossicità per uomo, animali domestici e ambiente. Dato che molti di questi taumaturgici prodotti non passano al vaglio di Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, è bene considerare con molta attenzione il loro acquisto. Questo accade poiché la loro efficacia e sicurezza di impiego sono spesso reclamizzate ma poco dimostrate scientificamente, se non per i pochi formulati autorizzati dalle istituzioni di cui sopra.
Quando fare i trattamenti antizanzare
Indipendentemente da che principio attivo si scelga, è sempre necessario verificare che i prodotti siano impiegabili sulle aree verdi e rispettare le avvertenze e le indicazioni di diluizione riportate sulle etichette. Bisogna ricordare che gli insetticidi per la lotta alle zanzare non devono assolutamente essere distribuiti su piante destinate all’alimentazione.
Non si possono quindi impiegare nell’orto, neanche nel caso in cui l’obiettivo del trattamento fossero proprio le zanzare. Infine, tenendo in considerazione sia il periodo di attività delle varie specie di zanzara che infestano più comunemente l’ambiente domestico sia la presenza dei vari insetti non bersaglio, il momento migliore per effettuare i trattamenti coincide in genere con il crepuscolo o le prime ore della sera.
Come creare una barriera antizanzare negli spazi verdi
In aree di piccola superficie e con vegetazione a delimitarne i confini è possibile fare trattamenti antizanzare limitati alle piante e alle strutture sul perimetro delle zone da proteggere con effetto “barriera”. Oltre a un’azione insetticida abbattente e residuale, piretro naturale e molti piretroidi hanno anche forte effetto irritante e repellente sulle zanzare. Questi prodotti tendono ad evitare le aree trattate fintanto che i principi attivi vaporizzano.
È quindi possibile impiegare i formulati che contengono queste sostanze per trattamenti antizanzare a barriera, col duplice intento di eliminare le zanzare presenti e creare una sorta di cortina insetticida e repellente capace di tenere lontano gli individui provenienti da zone esterne. Con questo tipo di strategia si riduce la quantità di prodotti distribuiti evitandone l’uso su prati e altre aree del giardino più frequentemente occupate da persone e animali domestici.
Nei trattamenti “barriera”, i prodotti devono essere nebulizzati sulla vegetazione fino a un’altezza di circa 2-3 metri avendo cura di bagnare uniformemente la superficie verde e limitando, per quanto possibile, gocciolamenti a terra. I trattamenti, soprattutto quelli con insetticidi più persistenti, hanno sempre un forte impatto sugli insetti non bersaglio che si trovano sulla vegetazione. Per limitare le conseguenze nefaste nei confronti di api, farfalle e altri insetti floricoli, è necessario escludere dai trattamenti tutte le piante in fioritura.
In generale, dagli articoli scientifici risulta una minore densità di zanzare nelle aree soggette a trattamenti barriera rispetto a quelle di controllo. Tuttavia, emerge anche una notevole variabilità tra uno studio e l’altro in relazione a moltissimi fattori. I fattori sono l’area geografica, il paesaggio circostante, la struttura e le specie botaniche presenti nella vegetazione di confine, le specie di zanzare e la loro densità di popolazione, l’andamento meteorologico, i principi attivi utilizzati, la modalità e la frequenza degli interventi.
Nel secondo dopoguerra, in seguito alla diffusione del DDT e di altri potenti insetticidi di sintesi chimica, seguì un’ondata di ottimistica presunzione fondata sulla convinzione di aver finalmente trovato la panacea a tutti i problemi causati dagli insetti, zanzare incluse. Già, pochissimi anni dopo, più o meno a metà degli anni ’50, questa “certezza” si sgretolò rivelandosi puramente illusoria.
Qualcosa di molto simile alle odierne zanzare era già in volo più di 100 milioni di anni fa. Questi insetti sono sopravvissuti al meteorite che estinto i dinosauri e alle glaciazioni, l’idea di eliminarle dalla faccia della Terra è quindi del tutto irrealizzabile. Una prospettiva concreta è gestirne le infestazioni mantenendo le loro popolazioni a livelli di densità tollerabili, sia per quanto riguarda il fastidio, sia nella prospettiva di minimizzare il rischio di trasmissione di malattie. Alla luce delle lezioni del passato, oggi sappiamo bene che nessun prodotto può risolvere da solo il problema zanzare in modo semplice, sicuro e duraturo. È perciò necessario inserire tutti gli interventi, inclusi quelli con formulati adulticidi, in una strategia integrata che contempli anche l’uso regolare di prodotti larvicidi e azioni mirate a rendere l’ambiente domestico meno favorevole allo sviluppo delle zanzare.
>> Guarda anche il video con i consigli per costruire un efficace barriera anti zanzare in giardino.
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