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Le zanzare e il rischio di malattie trasmesse

Sulle zanzare, poi, non si può scherzare troppo. Oltre al fastidio e al prurito, c’è in ballo anche la possibile trasmissione di malattie. E non solo nelle aree tropicali, dove ancora si muore di malariafebbre gialladengue e filariosi umane. Anche in Italia è endemico il virus del Nilo Occidentale e negli ultimi due decenni si sono instaurati piccoli cicli locali di trasmissione di Chikungunya e Dengue.

Le varie specie di zanzare occupano gli ambienti idrici: zone paludose, pozze salmastre, fossigolene e risaie e piccoli contenitori in contesti urbani dove ristagna l’acqua. Pur vivendo nell’ambiente acquatico, gli stadi giovanili delle zanzare respirano aria. Ciò permette alle zanzare di colonizzare acque inquinate e povere di ossigeno, dove i loro nemici naturali, come pesci e insetti predatori, non sopravvivono. Le zanzare adulte, alate, lasciano l’acqua e si rifugiano nella vegetazione, lontano dalla luce, dove l’umidità relativa è più elevata.

Fortunatamente, non tutte le zanzare attaccano il genere umano. Della sessantina di specie che si trovano nel nostro paese, meno di dieci pungono regolarmente l’uomo causando problemi rilevanti. La globalizzazione e il commercio internazionale hanno contribuito a diffondere le zanzare, soprattutto le specie adatte a vivere nelle aree urbane e industriali.

Aedes Albopicus conosciuta come zanzara tigre dalle sue striature
Aedes Albopicus conosciuta come zanzara tigre dalle sue striature

È il caso della Zanzara Tigre (Aedes albopictus), specie originaria dell’Asia Orientale. È stata inconsapevolmente trasportata e introdotta in Italia e in altri paesi occidentali con il commercio di pneumatici usati. All’interno dei pneumatici possono essere deposte uova capaci di resistere per mesi all’asciutto, ma pronte a schiudersi non appena bagnate.

La Zanzara Tigre, causando infestazioni urbane, è la specie che in Italia provoca i maggiori fastidi e comporta i rischi teorici di trasmissione di malattie.

Perché hai bisogno di una strategia antizanzare?

Contrariamente ai toni entusiastici di molti prodotti contro le zanzare, per il loro controllo non esistono proiettili magici. Nessun insetticida, repellente, trappola o altro prodotto può risolvere il problema da solo. Per limitare i fastidi e i rischi sanitari che comportano infestazioni di zanzare è necessario ricorrere ad una strategia antizanzare. Questo approccio, nato negli anni ’30, mira a mantenere la densità di zanzare a un livello accettabile per ridurre fastidi e rischi sanitari. L’obiettivo si raggiunge con un uso razionale dei metodi di controllo, massimizzandone l’efficacia e minimizzando costi, rischi per la salute e impatti ambientali.

Vediamo quali sono i principali metodi di controllo delle zanzare cui i privati possono ricorrere negli ambienti domestici.

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Trattamenti antizanzare: intervenire sulle larve

Per diverse ragioni la lotta alle larve di zanzara è il più importante tra gli interventi mirati al controllo di questi insetti. Innanzitutto, le larve sono inoffensive, quindi un loro controllo efficace previene di fatto ogni fastidio e ogni problema di ordine medico-sanitario. Le larve sono confinate nell’ambiente acquatico quindi è più semplice individuare ed eliminare i focolai larvali che intervenire sulle zanzare adulte. Quest’ultime spesso in volo, si dispergono in aree vaste e in ambienti disparati. Infine, i larvicidi, rispetto agli insetticidi a largo spettro, sono più specifici e selettivi nell’eliminare le larve, senza intaccare altri insetti non bersaglio.

Quali prevenzioni prendere? 

1. Rimozione dei ristagni: rimuovere contenitori e ristagni d’acqua dove l’acqua può permanere per più di una settimana è fondamentale prima dei trattamenti.Se non si possono eliminare, i contenitori vanno riposti al riparo dalla pioggia o chiusi con coperchi a tenuta stagna.

2. Larvicidi: qualora la rimozione dei focolai larvali non fosse possibile, questi si possono trattare con principi attivi larvicidi. Quelli di origine microbiologica, contenenti tossine di Bacillus thuringiensis sottospecie israelensis (Bti), sarebbero da preferire, siccome sono molto efficaci e specifici per le larve di zanzara. In commercio sono disponibili compresse pronte all’uso o prodotti concentrati da diluire, reperibili nelle catene di grande distribuzione, negozi di giardinaggio e online. Polveri e liquidi concentrati devono essere diluiti in acqua, rispettando naturalmente le indicazioni sulle etichette.

3. Usa le pompe per i trattamenti antizanzare: una pompa a tracolla facilita i trattamenti, specialmente quando ci sono molti focolai da disinfestare. In genere, i prodotti a base di Bti sono poco persistenti. È quindi necessario ripetere i trattamenti ogni 7-10 giorni per tutta la stagione riproduttiva delle zanzare. In Italia la stagione va da marzo a ottobre. Una volta individuati i focolai larvali di zanzara nella proprietà, bisogna trattarli con costanza circa una volta a settimana.

Lotta antizanzare: come agire sugli esemplari adulti

Le infestazioni di zanzare, soprattutto Zanzara Tigre, e la scarsa attenzione alla lotta alle larve stanno incentivando l’uso di trattamenti, sia da parte di privati che pubbliche amministrazioni. Quest’ultimi sono mirati a combattere le zanzare adulte. La distribuzione di sostanze insetticide è una potenziale fonte di rischio per la salute e per l’ambiente. Deve quindi essere effettuata in modo oculato e consapevole. Anche se eseguiti correttamente, questi interventi offrono benefici transitori e hanno comunque un impatto non trascurabile sugli insetti non bersaglio. A differenza dei larvicidi specifici per le larve di zanzara, non esistono prodotti selettivi che colpiscono solo le zanzare adulte.

La distribuzione di insetticidi deve essere effettuata solo a fronte di infestazioni rilevanti e non tollerabili di zanzare adulte che derivano da focolai larvali fuori della nostra portata. Questi prodotti non devono essere utilizzati periodicamente in modo calendarizzato, ma vanno impiegati saltuariamente e solo come ultima risorsa possibile.

I trattamenti per la disinfestazione di ampie aree urbane e periurbane, che richiedono macchinari specifici per una nebulizzazione efficace, non sono adatti ai privati. Tuttavia, per la lotta alle zanzare adulte in aree e di limitata estensione come i giardini domestici, non è necessario rivolgersi a disinfestatori professionisti. Sarà sufficiente munirsi di una buona pompa a tracolla per la distribuzione dei prodotti e acquistare un insetticida specificamente destinato ai trattamenti antizanzare. Sul mercato sono disponibili un gran numero di formulati utilizzabili contro le zanzare adulte. Si tratta di prodotti liberamente vendibili e autorizzati dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici (PMC) o come biocidi.

Il piretro naturale è l’unico principio attivo ad azione insetticida di origine vegetale utilizzabile per trattamenti contro le zanzare adulte. Si tratta di una sostanza oleosa estratta per lo più dai fiori di alcune varietà di crisantemo.

Ha effetto neurotossico provocando un’ipereccitazione delle cellule nervose e una trasmissione costante degli impulsi con conseguente paralisi rigida e morte degli insetti. Non è selettivo, nel senso che agisce indifferentemente su un vasto numero di specie di insetti, inclusi pronubi e altri insetti utili, ma è relativamente poco tossico per i mammiferi. Ha una breve persistenza ambientale perché si degrada velocemente con l’esposizione alla luce solare.

Il mercato offre anche diversi analoghi di sintesi chimica del piretro, che sono stati sviluppati a partire dagli anni ’50 e si chiamano piretroidi. Rispetto al prodotto naturale, i piretroidi hanno persistenza ambientale e azione residuale più prolungata. In definitiva, se si utilizza il piretro naturale l’azione tossica nei confronti degli insetti non bersaglio sarà breve, ma anche l’effetto sulle zanzare terminerà presto. Se, invece, si scelgono i piretroidi di sintesi chimica, l’azione sulle zanzare durerà più a lungo così come gli effetti collaterali.

Indipendentemente da che principio attivo si scelga, è sempre necessario verificare che i prodotti siano impiegabili sulle aree verdi ed è obbligo di legge rispettare avvertenze e indicazioni di diluizione riportate sulle etichette. In particolare, è raccomandata la massima attenzione a non fare trattamenti anti zanzare in presenza di persone e animali domestici.

Sul mercato è reperibile anche tutta una serie di estratti vegetali e sostanze di varia origine da nebulizzare dentro o fuori delle abitazioni, che vantano azioni repellenti sulle zanzare abbinate a una ridotta tossicità per uomo, animali domestici e ambiente. Dato che molti di questi taumaturgici prodotti non passano al vaglio di Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, è bene considerare con molta attenzione il loro acquisto. Questo accade poiché la loro efficacia e sicurezza di impiego sono spesso reclamizzate ma poco dimostrate scientificamente, se non per i pochi formulati autorizzati dalle istituzioni di cui sopra.

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Quando fare i trattamenti antizanzare

Indipendentemente da che principio attivo si scelga, è sempre necessario verificare che i prodotti siano impiegabili sulle aree verdi e rispettare le avvertenze e le indicazioni di diluizione riportate sulle etichette. Bisogna ricordare che gli insetticidi per la lotta alle zanzare non devono assolutamente essere distribuiti su piante destinate all’alimentazione.

Non si possono quindi impiegare nell’orto, neanche nel caso in cui l’obiettivo del trattamento fossero proprio le zanzare. Infine, tenendo in considerazione sia il periodo di attività delle varie specie di zanzara che infestano più comunemente l’ambiente domestico sia la presenza dei vari insetti non bersaglio, il momento migliore per effettuare i trattamenti coincide in genere con il crepuscolo o le prime ore della sera.

Al tuo fianco con:

disegno con spiegazione dell'impianto ad anello per una strategia antizanzare ottimale

Biologo dott. Antonio Masetti

Si occupa di entomologia agraria e medico-sanitaria da molti anni, attualmente ricopre il ruolo di ricercatore a tempo determinato presso l’Università di Bologna. È autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche in ambito entomologico su riviste italiane e internazionali.