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La pianta

L’Aloe vera è una pianta grassa originaria dell’Africa, ama il sole e le temperature miti, comprese tra i 20 e i 30°C. Presenta lunghe foglie di colore verde chiaro, leggermente dentellate e carnose, poiché al loro interno contengono il prezioso gel-succo tanto usato per la preparazione di bevande salutari, di creme, di lozioni, eccetera. Accanto a questa specie in realtà ne esistono molte altre simili, una della quali è l’Aloe arborescens.

Perché prelevare i polloni

La pianta adulta di aloe emette vari polloni, ovvero germogli nuovi, dalla sua base, e questi hanno la potenzialità di diventare piante autonome se opportunamente trattate. Separare questi polloni è necessario innanzitutto per la buona salute e crescita dell’Aloe madre. Infatti, se si lasciano tutti crescere in loco, potremmo assistere ad un infittimento delle piante e ad una loro crescita limitata. Bisogna infatti tenere conto che le piante di aloe vengono molto spesso coltivate in vaso, soprattutto nelle regioni del nord dove in inverno fa freddo, e di conseguenza lo sviluppo della pianta è condizionato dallo spazio e dalla terra a sua disposizione. Liberare la pianta madre dai polloni è una valida tecnica colturale per permetterle di crescere e raggiungere grandi dimensioni. Con l’occasione può essere colta per ottenere nuovi individui da piantare in altri vasi, da tenere, regalare o scambiare con altre piante.

La tecnica

La tecnica di prelievo dei polloni dalla pianta madre, ovvero la talea, è molto semplice, richiede però un po’ di delicatezza. Il momento adatto per praticarla è l’estate, quando si è certi che le piante si trovino alle temperature loro congeniali. Bisogna prendere un coltello e inserire la lama nella terra del vaso per recidere in profondità il pollone, facendo in modo che abbia almeno qualche piccola radice.

I polloni andranno trapiantati in altri contenitori e sistemati ben diritti, senza interrare il colletto. L’ideale è trovare una posizione soleggiata per loro e irrigarli abbastanza regolarmente, in modo da stimolare l’attecchimento e la crescita delle piccole radici.

Il terriccio e i vasi

Considerando che da una singola pianta di aloe si possono ricavare diversi polloni, è opportuno avere un numero corrispondente di vasetti. Inizialmente saranno sufficienti vasi piccoli, anche di 20 cm di diametro. Oppure vasi lunghi e stretti in cui mettere più di un pollone ma abbastanza distanziati  tra di loro. In questi contenitori faremo crescere i nuovi individui fino alla primavera dell’anno successivo, quando sarà opportuno un rinvaso in contenitori di dimensioni maggiori.

Per quanto riguarda il substrato, possiamo scegliere tra un buon terriccio universale o il terriccio specifico per piante grasse, solitamente più leggero e drenante. In genere il terriccio universale va bene, basta ricordare di non irrigare troppo questa specie così sensibile ai ristagni di umidità per la sua natura di succulenta.

In ogni caso è opportuno rabboccare anche il terriccio della pianta madre a cui si sono estratti i polloni, soprattutto se a seguito di questo si notano delle buchette. Può anzi valere la pena valutare se rinvasare la pianta in un contenitore più grande. Ciò le permetterà di crescere meglio e sviluppare foglie grandi e succose, soprattutto se ci interessa utilizzarle.

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Concimazione

Nell’occasione della pratica delle talee è molto utile concimare sia la pianta madre che ogni nuova piantina. Esistono concimi specifici per piante grasse, ma possiamo utilizzare lo stallatico classico che si utilizza anche per gli ortaggi, ovviamente senza esagerare. Se si tratta di un concime pellettato sarà sufficiente una manciata nel vaso della pianta adulta e pochi granelli per ciascun vasetto delle nuove piantine.

Quanto irrigare

Come anticipato, l’aloe non è una specie che richiede molta acqua, ma per permettere ai nuovi esemplari di attecchire bene è importante irrigare un minimo. Senza abbondare, fino all’arrivo dell’autunno bisogna almeno non far seccare completamente il terriccio.

Protezioni per l’inverno

L’aloe vera ama il clima mite e asciutto. Di conseguenza né le piogge prolungate dell’autunno né i freddi invernali intensi le sono propizi, per questo nelle regioni del centro e nord Italia la coltivazione in vaso è ottimale. Se si dispone di una serra potremo spostare i vasi lì dentro. In alternativa, coprire le piante con teli plastici o con tessuto non tessuto, anche se in quest’ultimo caso la pianta non è riparata dalla pioggia. Questo vale sia per le piante adulte sia per le giovani piantine.

Probabilmente non tutti i polloni trapiantati passeranno indenni l’inverno, quindi il loro numero potrà diminuire. Capiremo facilmente a primavera quelle che avranno attecchito, notando la presenza di nuovi germogli spuntati dal cuore vegetativo. Significherà che siamo riusciti nel nostro intento di moltiplicare la pianta di aloe vera.

 

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moltiplicare aloe

Dott.ssa Agr. Sara Petrucci

Sara Petrucci è Dottore Agronomo e da anni si occupa di agricoltura biologica come scelta professionale ed etica. Ha tenuto molti di corsi di orto per privati, ha collaborato a progetti sociali legati all’orticoltura e scrive articoli. Offre consulenze ad aziende agricole biologiche.